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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 6 maggio 2008

Il tredicesimo piano - Josef Rusnak

Il tredicesimo piano è un film di fantascienza assai conosciuto dagli appassionati, ma poco noto al grande pubblico.

La coincidenza con Matrix è abbastanza singolare: entrambi i film sono usciti nel 1999 e trattano il tema della realtà virtuale, ma le avventure di Neo hanno avuto molto più successo, e questo nonostante tanti siano convinti della superiorità de Il tredicesimo piano, al contempo complesso e comprensibile, e senza bisogno di una trilogia a sostegno.

La domanda "come mai?" è risolta in una parola sola: marketing.
Marketing e grandi nomi, posto che il presente film non propone personaggi eclatanti, al contrario di Keanu Reeves e soci. 
Per essere precisi, l'unico attore semi-famoso tra i protagonisti è Vincent D'Onofrio, il noto "Palla di lardo" di Full Metal Jacket di Stanley Kubrick.

Intendiamoci, il successo di Matrix, perlomeno del primo film della trilogia, è meritato... è la mancata grande notorietà de Il tredicesimo piano che stupisce.

Lasciando perdere i paragoni, comunque, Il tredicesimo piano è un ottimo film, godibile e pieno di colpi di scena, affatto scontati.
Se la trama è avvincente, idem dicasi per l'ambientazione, a cavallo tra il presente e gli anni "30.

Da rilevare però qualche dialogo un po' scontato tra i protagonisti, specialmente tra il protagonista maschile e quello femminile.

Ed ora ecco la trama in grande sintesi: Hannon Fuller (Armin Mueller-Stahl; La promessa dell’assassino, The game - Nessuna regola, Angeli e demoni), importante e famoso programmatore, è stato ucciso, e ha lasciato una traccia su omicidio e assassino nella realtà virtuale da lui programmata, nella quale si recava spesso: la Los Angeles del 1937, nella quale chi "gioca" al programma lo fa interpretando un avatar-personaggio.
Il collega di Fuller, Douglas Hall, (Craig BierkoScary movie 4), svegliandosi un giorno con la camicia sporca di sangue, decide di indagare sulla faccenda, che coinvolgerà peraltro altri personaggi,  come la presunta figlia di Fuller, Jane Fuller (Gretchen Mol; Rounders - Il giocatore)e in modo decisamente inaspettato.

In generale, Il tredicesimo piano è un ottimo film, la cui visione è assolutamente consigliata, soprattutto per coloro che sono interessanti anche ai significati "dietro le quinte" del film, che da un lato racconta una storia di fantascienza, ma dall'altro ci parla anche di realtà e di non realtà, anche se sarebbe meglio dire di livelli di realtà, e per analogia di veglia e di addormentamento, con il protagonista che a riguardo mostra qualche sbandamento (quello per l'appunto di chi sta accedendo a un superiore livello di consapevolezza che non è ancora stabilizzato, da cui il disequilibrio momentaneo).

A questo riguardo, vi segnalo alcune frasi del film.

"Quanti mondi simulati ci sono come questo?"
"Migliaia, ma il tuo è l'unico ad aver creato una simulazione dentro la simulazione, un'eventualità del tutto imprevista."

"Abbiamo programmato questo mondo in modo tale da non farvi mai scoprire la verità, ma l'avete scoperta."

"Questo non è un mondo reale."

"Come mi puoi amare? Io non sono vero. Non ti puoi innamorare di un sogno."

"È tutto fumo e specchi. Non siamo che simulazioni su un computer."

"Allora vuol dire che c'è ancora un altro mondo al di sopra di questo."

"Mi dispiace, siamo incastrati qui: io, te e con noi tutti gli altri."

Concludo infine la recensione con due frasi che mi sono venute in mente durante il film stesso:
- la prima è "chi la fa l'aspetti".
- la seconda è una parola: relativismo.

Fosco Del Nero



Titolo: Il tredicesimo piano (The thirteenth floor).
Genere: fantascienza, thriller.
Regista: Josef Rusnak.
Attori: Craig Bierko, Armin Mueller-Stahl, Vincent D'Onofrio, Gretchen Mol, Dennis Haysbert, Steve Schub, Janet MacLachlan, Shiri Appleby.
Anno: 1999.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.

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